Tra Streaming e Piattaforme Digitali: ecco cosa sta cambiando nel mondo del web.
Tra piattaforme streaming e social network
In questo blog abbiamo raccontato più volte quanto il mondo video fosse necessario nell’ambito digital.
Per raccontare la storia della propria azienda, per fare branding, per intrattenere.
Ed ecco che nel 2022 abbiamo riscontro di tutte queste previsioni fatte in passato.
Oggi il video è sempre più preponderante: dalle piattaforme streaming in cui vedere le proprie serie tv e i propri film preferiti, ai social network.
Basti pensare a Netflix, Dinsey +, Twitch, Tik Tok, Instagram e YouTube.
Spazi digitali basati principalmente sui video.
Ma che impatto ha tutto questo sulla nostra vita?
Come utiliziamo lo strumento video quotidinamente
Tutti noi siamo sicuramente fruitori di video e magari creatori.
Oggigiorni, infatti, è sufficiente possedere uno smartphone per raccontare qualcosa attraverso il video.
Le storie su Instagram che facciamo il sabato sera con gli amici sono semplici video che raccontano la nostra quotidianità.
Chi si impegna maggiormente può creare montaggi incalzanti da condividere su Tik Tok, oppure video più lunghi che può esporre su YouTube. Se poi ha l’attrezzatura corretta può andare in live su Twitch intrattenendo il proprio pubblico.
Tutto ciò fa di noi dei creator.
E in quanto consumatori?
L’utilizzo più ampio che fa il consumatore medio di video è su una piattaforma social, nello specifico Tik Tok.
Secondo TheNetworkEC, l’utente medio spende oltre 25 ore mensili su TikTok.
Al secondo posto troviamo Facebook, con una media di 16 ore, mentre al terzo posto se la giocano a parimerito Instagram e Whatsapp che sfiorano entrambe le 8 ore medie mensili.
Le piattaforme streaming dopo la pandemia
L’utilizzo delle piattaforme video sta cambiando rapidamente.
Se durante la pandemia a causa del Covid 19 era cresciuta in modo esponenziale la fruizione di piattaforme streaming per serie tv e film, come ad esempio Netflix, ad oggi le stime sono decisamente a ribasso.
Netflix non ha centrato l’obiettivo trimestrale di 2 milioni di nuovi abbonamenti, e ha perso oltre 200 mila utenti iscritti.
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Anche Facebook e YouTube hanno registrato un calo degli utenti.
Le azioni di Meta (l’azienda di Zuckerberg che racchiude sotto di sé Facebook, Whatsapp e Instagram) sono crollate del 23%, registrando una perdita di 200 milardi di dollari.
Mentre YouTube, di proprietà di Google, si è fermato ad una crescita del 14% nel trimestre, mentre le previsioni davano una crescita del 24%.
Non più long format
Dopo un periodo ben definito in cui venivano preferiti i contenuti lunghi, come ad esempio film, serie TV e interviste corpose su YouTube, si sta tornando a preferire gli short content.
L’esempio eclatante è dato dalla crescita esponenziale di Tik Tok: social che ospita video molto brevi consigliati su misura all’utente in base ai suoi reali interessi.
Vedendo la media di utilizzo delle diverse piattaforme (di cui abbiamo parlato prima) a mancare non sembra essere il tempo a disposizione, ma il tempo di attenzione dell’utente.
Il vantaggio di Tik Tok è che un utente può entrare sulla piattaforma per un numero limitato di minuti e usufruire comunque di decine e decine di contenuti.
Come evoleverà la fruizione di contenuti video in futuro?
Difficile dirlo, perché ogni evento storico e sociale può cambiare le abitudini dell’uomo (come fece la pandemia a suo tempo), ma il trend parla chiaro: video brevi, intrattenenti, che sappiano coinvolgere emotivamente l’utente.
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