Guerra in Ucraina e social media: come arriva la narrazione all’Occidente
Un racconto social
La guerra in Ucraina è il fatto più disastroso degli ultimi 10 anni, e nessuno si aspettava sarebbe accaduta.
Nemmeno i più attenti studiosi di questi fenomeni.
Rimane interessante notare come la guerra in Ucraina sia diventata in pochissimo tempo la guerra dell’Occidente nei confronti della Russia. Per tutti noi, che non siamo attivamente coinvolti, è soprattutto una guerra che ci viene trasmessa attraverso il web e le televisioni.
Ma ancora una volta, e soprattutto per le generazioni più giovani, il racconto passa attraverso piattaforme come Instagram, YouTube, Telegram e Twitter.
Da Telegram a Twitter
Twitter, si sa, è la piattaforma ideale in cui i politici danno le loro comunicazioni ufficiali.
In questi giorni vari politici hanno utilizzato tale piattaforma per esprimere solidarietà e l’intenzioni di schierarsi o aiutare l’Ucraina.
Ne sono un esempio la presidente della commusione Europea, Ursula von der Leyen, Boris Johnson, il primo ministro del Regno Unito, e lo stesso Zelensky, il primo ministro Ucraino.
Ma su Twitter si sono organizzate anche diverse manifestazioni per la pace in Ucraina e la mobilitazione di gente comune.
Per quel che riguarda Instagram, che permette di approfindire leggermente di più, la comunicazione è andata su binari meno diplomatici e più emotivi. Video reportage, fotografie, ma anche approfondimenti si susseguono nelle storie e nei post delle persone.
Ognuno di noi, navigando su Instagram, ha potuto vedere le agghiaccianti immagini che arrivano direttamente dai confini dell’Europa.
YouTube è invece ciò che sostituisce la televisione per i millenials e la generazione z.
Su YouTube, infatti, si trovano talk di approfondimento in cui intevengono economisti e politici che hanno però un linguaggio più vicino a quello dei giovani e che non sono costretti ai tempi ritmici della televisione (o alle interruzioni pubblicitarie).
Questo permette di raggiungere un livello di profondità maggiore.
Ad esempio, il canele di Alessandro Masala, Braking Italy, che si occupa da sempre di notizie, non commenta i fatti nel momento in cui accadono ma attende alcune ore per poter approfondire di più i fatti della giornata.
Come Zelensky è diventato il leader politico per eccellenza
Di una cosa siamo sicuri: Zelensky, il primo ministro dell’Ucraina, è diventato il volto dell’Europa che resiste.
Vanity Fair gli ha dedicato una copertina, e la sua comunicazione è estremamente efficacie per i media occidentali.
Rappresenta il concetto di resistenza contro il despota che invade la patria.
Il suo profilo twitter è costantemente aggiornato e riporta gli accadimenti della giornata quanto i contatti con i leader di tutta Europa.
Questo mostra principalemente che l’Europa è vicina all’Ucriana e in un certo senso le impedisce di tirarsi indietro nel momento del bisogno.
Zelensky racconta la resistenza, l’amore per la propria nazione, la voglia di resistere e lo fa con i fatti.
Stando a stretto contatto con i soldati, rimanendo a Kyiv, capitale dell’Ucraina, rispondendo a Biden che al momento non ha bisogno di asilo ma di munizioni.
Ecco come Zelensky ha vinto la battaglia dei social.
Il racconto russo
All’altro lato troviamo la narrazione russa. Sapere cosa sta passando ai cittadini russi è complicato. Si sa che la narrazione è totalmente diversa. Secondo il popolo russo l’Ucriana è invasa da nazisti e Putin la sta salvando.
Sappiamo che arrivano immagini costruite appositamente di cittadini ucraini che salutano e ringraziano i militari russi. Sappiamo che chi vede le reali immagini sul web ritiene che sia tutta una montatura dell’occidente.
Insomma: la comunicazione in terra russa viene del tutto manipolata a favore dell’intervento bellico, ma quando i militari approdano in Ucraina si rendono conto di ciò che realmente sta accadendo e alcuni di loro si pentono.
Come finirà questa guerra non è ancora certo.
La speranza di tutti noi è che il conflitto termini al più presto.
Nel frattempo, possiamo dire, che è una guerra che si combatte anche attraverso i social per mobilitare l’opinione pubblica.