A lezione di marketing da Gucci.
Armine Harutyunyan è il nome sulla bocca di tutti: modella non professionista di 23 anni che proviene dall’Armenia, è stata selezionata da Gucci lo scorso settembre durante la Paris Fashion Week per rappresentare il marchio ed ora entra a far parte delle cento donne più belle del mondo.
Gucci e la capacità di vedere oltre
Alessandro Michele, direttore creativo della maison fiorentina dal 2015, cerca da sempre la diversità, l’unicità, il carattere che rappresenta la differenza in un mondo mediatico appiattito da sé stesso.
A inizio febbraio 2020 aveva fatto molto scalpore la collaborazione tra Achille Lauro e Gucci.
Il brand lo ha vestito per tutta la durata del Festival portando sul palco abiti che hanno fatto discutere – anche se sempre con un intento culturale.
Oggi è grazie alla modella armena che il brand trova un nuovo modo per far parlare di sé.
Che lo si chiami marketing strategico, marketing non convenzionale a shockvertising poco importa. Il marchio Gucci è anticipatore di nuovi modi di concepire la bellezza, di nuovi modalità di interpretare la società e di strategie innovative per far palare di sé.
Coerenza, valori, discorsi comunicativi: questa sembra essere la chiave per il successo di un’ottima comunicazione.
Elementi ricorsivi che ripetono loro stessi nel tempo (la diversità, l’unicità, il sociale) formano quella che è la brand identity. Questa dovrebbe essere una buona lezione di marketing per tutti coloro che siano minimamente interessati ad esso.
La ricerca di valori e la perseveranza nel comunicarli
Comunicare è un atto costante ed infinito per un brand.
La moda rappresenta, ad oggi, il settore che più di tutti, negli anni, ha saputo valorizzare temi sociali e riportarli nella sua comunicazione.
Sono poi arrivate le bevande americane come Coca Cola, la pasta italiana come Barilla, gli hamburger di McDonald’s, la tecnologia di Apple, ed ognuno di loro ha spianato la strada a nuovi modi di comunicare nel proprio settore, dettando le regole per tutti i competitor.
Ma la verità è che non esiste un trucco magico, non esiste la formula pubblicitaria perfetta.
Soprattutto oggi, nell’epoca dell’istantaneità. Del fuori moda in poche ore, dello stato costante di comunicazione permanente, dei feed sui social media, dello scorrere incessante di un tempo che sembra fermo su se stesso.
Allora funziona la ripetizione.
La ripetizione in modalità differenti, ma sempre coerenti con loro stesse.
Gucci è, ormai da anni, diversità.
Gucci è lusso, è atipicità, è differenziazione.
Esprime questi valori attraverso il rapper americano Gucci Mane, il cantante controverso Achille Lauro e la modella armena Armine Harutyunyan.
Quale sarà la nuova trovata del brand fiorentino ancora non è dato saperlo, ma siamo certi che saprà stupirci come è ormai sua consuetudine.